(Cittadino e provincia- Perugia 17 ottobre ’12)- La pratica filosofica per riappropriarsi della propria identità. Nel secondo giorno di lavori della scuola di formazione su “Pratiche Filosofiche ed Educazione”, organizzata dall’ associazione italiana “Amici di Sofia”, in collaborazione con la Provincia di Perugia e l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, si è appunto affrontato il tema della crisi del soggetto di fronte al disgregarsi dei valori di riferimento del nostro vivere. Un tema che, secondo l’assessore alla cultura, Donatella Porzi” chiama in causa la scuola per reagire alla crisi anche di un mondo giovanile, a cui le pratiche filosofiche possono contribuire a dare risposta”. Un tema che, secondo Antonia Modolo, del Centro sperimentale Educazione promozione della salute, richiama la nostra attenzione sulla inevitabile corrispondenza tra la nostra singola storia e la storia sociale. Un intreccio che, soprattutto nella nostra epoca, fa del soggetto un portatore di contraddizioni anche dolorose, cui si può rispondere solo con una risposta unitaria delle scienze, le quali invece tendono a considerare l’individuo come formato da una serie di compartimenti stagno che non comunicano tra di loro. Un individuo che, secondo Aurelio Rizzacasa, docente universitario, vive come appiattito in un presente senza progettualità. Da qui la necessità di pratiche filosofiche, che attraverso il dialogo, valorizzino non le risposte ma le domande che il soggetto pone. Domande che se ben interpretate ci dicono quali sono i nostri veri bisogni.
CL12124.CC
(Cittadino e provincia- Perugia 17 ottobre ’12)- La pratica filosofica per riappropriarsi della propria identità. Nel secondo giorno di lavori della scuola di formazione su “Pratiche Filosofiche ed Educazione”, organizzata dall’ associazione italiana “Amici di Sofia”, in collaborazione con la Provincia di Perugia e l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, si è appunto affrontato il tema della crisi del soggetto di fronte al disgregarsi dei valori di riferimento del nostro vivere. Un tema che, secondo l’assessore alla cultura, Donatella Porzi” chiama in causa la scuola per reagire alla crisi anche di un mondo giovanile, a cui le pratiche filosofiche possono contribuire a dare risposta”. Un tema che, secondo Antonia Modolo, del Centro sperimentale Educazione promozione della salute, richiama la nostra attenzione sulla inevitabile corrispondenza tra la nostra singola storia e la storia sociale. Un intreccio che, soprattutto nella nostra epoca, fa del soggetto un portatore di contraddizioni anche dolorose, cui si può rispondere solo con una risposta unitaria delle scienze, le quali invece tendono a considerare l’individuo come formato da una serie di compartimenti stagno che non comunicano tra di loro. Un individuo che, secondo Aurelio Rizzacasa, docente universitario, vive come appiattito in un presente senza progettualità. Da qui la necessità di pratiche filosofiche, che attraverso il dialogo, valorizzino non le risposte ma le domande che il soggetto pone. Domande che se ben interpretate ci dicono quali sono i nostri veri bisogni.
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