(Cittadino e Provincia) – Perugia 20 ottobre 2012 - “In qualità di Presidenti della III e della I Commissione consiliare permanente della Provincia di Perugia – scrivono in una nota i Consiglieri Provinciali Luca Baldelli e Massimilano Capitani - intendiamo esprimere soddisfazione per la riunione che si è tenuta stamane ( I e III Commissione congiunte) alla presenza del Presidente della III Commissione consiliare regionale, Massimo Buconi, sulla riforma della legislazione per i canili e per i ricoveri destinati ad animali da affezione . Il Consiglio provinciale aveva approvato un documento all’unanimità ( da documenti a firma Baldelli, Bastioli, Capitani ) chiedendo una nuova disciplina, sulla scorta dei controlli eseguiti a tappeto su canili e analoghi ricoveri ( dicesi canile una struttura ospitante da 10 capi in su ) dalle competenti autorità e della grande confusione ingenerata tra i cittadini da normative confuse, contraddittorie, spesso differenti da territorio a territorio, che hanno prodotto contenziosi, multe salate e inconvenienti per i cittadini. Come Commissioni competenti, avevamo sollecitato la Regione a impegnarsi per apporre modifiche sostanziali, in nome del diritto dei cittadini alla chiarezza in materia e in nome del rispetto effettivo dei principi del benessere animale, internazionalmente sanciti. La nostra azione, assieme a quella delle associazioni di cacciatori, tartufai, cinofili ecc…, ha prodotto risultati importanti : come ci ha riferito con tanto di documentazione il Presidente Buconi, l’aspetto autorizzativo in materia igienico – sanitaria è stato modificato , rendendolo omogeneo per tutto il territorio regionale, senza più ambiguità che lasciavano posto a differenti interpretazioni e quindi a diverse decisioni territorio per territorio ( il tutto a discapito dei cittadini ). Sono state sburocratizzati e alleggeriti alcuni passaggi, mentre il massimo rigore è stato applicato nell’individuazione delle corrette dimensioni delle strutture, in armonia con i principi del benessere animale . Se sono stati sciolti i nodi inerenti le questioni igienico – sanitarie, si deve ancora compiere uno sforzo per quanto concerne le questioni urbanistiche : le Commissioni hanno criticato l’aspetto legislativo per il quale un cittadino, per poter costruire un canile o una struttura di ricovero per animali in area agricola, deve possedere almeno 5 ha di terra in proprietà o in affitto, accompagnati dalla qualifica di imprenditore agricolo : ciò impedisce a tutti coloro i quali non sono coltivatori diretti e non hanno terreno sufficiente di poter realizzare opere necessarie, generando un esteso abusivismo di necessità e scempi come capanne di bandone, lamiere e altre strutture esteticamente inaccettabili , che deturpano il paesaggio e basta. Si è pertanto suggerito di riformare la Legge regionale 11 ( relativa alla disciplina urbanistica ) e la Legge regionale 9 sulle opere pertinenziali, prevedendo la possibilità di realizzare strutture anche per i cittadini che non esercitano la professione di agricoltori e non sono proprietari di almeno 5 ha di terreno. Il tutto, però, con vincoli rigidi in concessione : nessun cambio di destinazione d’uso per le strutture eventualmente realizzate e smantellamento delle stesse una volta cessata l’attività economica e sportiva che giustifica il possesso di animali da ricoverare e una volta venuto meno il possesso degli animali stessi”.
Gc12427.red
(Cittadino e Provincia) – Perugia 20 ottobre 2012 - “In qualità di Presidenti della III e della I Commissione consiliare permanente della Provincia di Perugia – scrivono in una nota i Consiglieri Provinciali Luca Baldelli e Massimilano Capitani - intendiamo esprimere soddisfazione per la riunione che si è tenuta stamane ( I e III Commissione congiunte) alla presenza del Presidente della III Commissione consiliare regionale, Massimo Buconi, sulla riforma della legislazione per i canili e per i ricoveri destinati ad animali da affezione . Il Consiglio provinciale aveva approvato un documento all’unanimità ( da documenti a firma Baldelli, Bastioli, Capitani ) chiedendo una nuova disciplina, sulla scorta dei controlli eseguiti a tappeto su canili e analoghi ricoveri ( dicesi canile una struttura ospitante da 10 capi in su ) dalle competenti autorità e della grande confusione ingenerata tra i cittadini da normative confuse, contraddittorie, spesso differenti da territorio a territorio, che hanno prodotto contenziosi, multe salate e inconvenienti per i cittadini. Come Commissioni competenti, avevamo sollecitato la Regione a impegnarsi per apporre modifiche sostanziali, in nome del diritto dei cittadini alla chiarezza in materia e in nome del rispetto effettivo dei principi del benessere animale, internazionalmente sanciti. La nostra azione, assieme a quella delle associazioni di cacciatori, tartufai, cinofili ecc…, ha prodotto risultati importanti : come ci ha riferito con tanto di documentazione il Presidente Buconi, l’aspetto autorizzativo in materia igienico – sanitaria è stato modificato , rendendolo omogeneo per tutto il territorio regionale, senza più ambiguità che lasciavano posto a differenti interpretazioni e quindi a diverse decisioni territorio per territorio ( il tutto a discapito dei cittadini ). Sono state sburocratizzati e alleggeriti alcuni passaggi, mentre il massimo rigore è stato applicato nell’individuazione delle corrette dimensioni delle strutture, in armonia con i principi del benessere animale . Se sono stati sciolti i nodi inerenti le questioni igienico – sanitarie, si deve ancora compiere uno sforzo per quanto concerne le questioni urbanistiche : le Commissioni hanno criticato l’aspetto legislativo per il quale un cittadino, per poter costruire un canile o una struttura di ricovero per animali in area agricola, deve possedere almeno 5 ha di terra in proprietà o in affitto, accompagnati dalla qualifica di imprenditore agricolo : ciò impedisce a tutti coloro i quali non sono coltivatori diretti e non hanno terreno sufficiente di poter realizzare opere necessarie, generando un esteso abusivismo di necessità e scempi come capanne di bandone, lamiere e altre strutture esteticamente inaccettabili , che deturpano il paesaggio e basta. Si è pertanto suggerito di riformare la Legge regionale 11 ( relativa alla disciplina urbanistica ) e la Legge regionale 9 sulle opere pertinenziali, prevedendo la possibilità di realizzare strutture anche per i cittadini che non esercitano la professione di agricoltori e non sono proprietari di almeno 5 ha di terreno. Il tutto, però, con vincoli rigidi in concessione : nessun cambio di destinazione d’uso per le strutture eventualmente realizzate e smantellamento delle stesse una volta cessata l’attività economica e sportiva che giustifica il possesso di animali da ricoverare e una volta venuto meno il possesso degli animali stessi”.
Gc12427.red