(Cittadino e Provincia – Perugia 7 luglio 2012) – “La rivendicazione del capogruppo del Pd Giampiero Rasimeli che ha portato a ritirare il suo gruppo, togliendo così il numero legale al Consiglio provinciale, è totalmente priva di fondamento, come dimostrano gli atti ufficiali”: Franco Granocchia, capogruppo dell’Idv e primo firmatario dell’ordine del giorno “blocca” maxi stalla e centrale a biogas che il Comune di Perugina invece ha approvato, ha smentito in consiglio le rivendicazione del Pd che avrebbe voluto far discutere “l’ordine del giorno prima in commissione con tanto di tecnici e poi affrontarlo in consiglio”. Da qui la decisione di far saltare il numero legale al consiglio che è stato poi subito sospeso. “C’è una votazione ufficiale da parte di 17 consiglieri – ha spiegato Granocchia – dei quali 15 favorevoli alla mia richiesta di discutere direttamente in aula l’ordine del giorno nel primo consiglio provinciale utile. L’unico contrario era stato Rasimelli, mentre altri del gruppo hanno fatto altre scelte. Nessuno aveva mai parlato di un passaggio in commissione. E’ tutto registrato”. Il capogruppo Giampiero Rasimelli – forte anche del parere del Presidente di Commissione Massimiliano Capitani - ha invece ribadito che le procedure non sono state minimamente rispettate e che forse si è voluto fare una “forzatura” per scopi elettorali di parte: “Per le crisi aziendali e per altre problematiche ambientali – ha spiegato – abbiamo sempre prima sviscerato il problema in commissione dando modo a tutti, anche a quelli non del territorio, di conoscere i particolari del problema. Poi ognuno ha votato secondo le proprio convinzioni in aula senza problemi e reticenze. Non ci stiamo a farci prendere in giro. Mi scuso con i rappresentanti del comitato di Santa Maria Rossa, ma non è un atto ostile nei loro confronti”. I rappresentanti del centrodestra hanno sottoscritto l’ordine del giorno dell’Idv e criticato la scelta del Pd. “Non si è mai visto nella storia politica dell’Umbria che il partito più numeroso della maggioranza lasci l’aula per far sciogliere il consiglio provinciale che si basa proprio sui numeri di questi eletti. Tutto questo per non dare un indirizzo politico su un progetto come la maxi-stalla di Santa Maria Rossa che potrebbe imbarazzare i rappresentanti Pd al comune di Perugina che hanno deciso di fare una variante al Prg a favore di un ente a loro vicino, mentre negano per l’impatto ambientale la richiesta anche minima di concessione per i cittadini normali che magari vogliono ristrutturare un’abitazione”: ha tuonato Bruno Biagiotti del Pdl. Il Senatore Franco Asciutti, dell’omonimo gruppo, ha spiegato la propria contrarietà al progetto “non perché siamo contrari al biogas ma perché quel territorio, antropizzato e di pregio, ha dei vincoli ambientali che devono essere rispettati. La nostra è una scelta politica che evidentemente il Pd per opportunità evita di dare”. Anche Piero Sorcini, capogruppo del Pdl, ha detto “no” al progetto: “Per ragione di convenienza politica si vuole mettere in una pianura di alto pregio urbano e dalla qualità della vita più che certificata una stalla con 900 bovini dotata di una centrale a biogas. Gli amministratori hanno bene ad incentivare la energie alternative ma allo stesso tempo devono trovare i siti adatti per realizzarli e non dove vuole qualcuno in nomi di interessi particolari”. Contrario al progetto anche il Prc di Luca Baldelli che ha comunque cercato di “tenere unita la maggioranza”: “Si può votare il testo che di fatto chiede al Presidente di impegnarsi su questo aspetto e poi sviscerare il problema in commissione”. Il Psi di Enrico Bastioli si è detto favorevole alla proposta del Pd. Dall’Udc invece è arrivata la richiesta di un consiglio provinciale per capire se c’è ancora una maggioranza di centrosinistra in aula. “Le divisione di oggi sono la riprova che qualcosa si è rotto”: ha spiegato Maurizio Ronconi. L’ordine del giorno, non ritirato dall’Idv, sarà discusso di nuovo nel prossimo consiglio di giovedì.
OI12432.NB
(Cittadino e Provincia – Perugia 7 luglio 2012) – “La rivendicazione del capogruppo del Pd Giampiero Rasimeli che ha portato a ritirare il suo gruppo, togliendo così il numero legale al Consiglio provinciale, è totalmente priva di fondamento, come dimostrano gli atti ufficiali”: Franco Granocchia, capogruppo dell’Idv e primo firmatario dell’ordine del giorno “blocca” maxi stalla e centrale a biogas che il Comune di Perugina invece ha approvato, ha smentito in consiglio le rivendicazione del Pd che avrebbe voluto far discutere “l’ordine del giorno prima in commissione con tanto di tecnici e poi affrontarlo in consiglio”. Da qui la decisione di far saltare il numero legale al consiglio che è stato poi subito sospeso. “C’è una votazione ufficiale da parte di 17 consiglieri – ha spiegato Granocchia – dei quali 15 favorevoli alla mia richiesta di discutere direttamente in aula l’ordine del giorno nel primo consiglio provinciale utile. L’unico contrario era stato Rasimelli, mentre altri del gruppo hanno fatto altre scelte. Nessuno aveva mai parlato di un passaggio in commissione. E’ tutto registrato”. Il capogruppo Giampiero Rasimelli – forte anche del parere del Presidente di Commissione Massimiliano Capitani - ha invece ribadito che le procedure non sono state minimamente rispettate e che forse si è voluto fare una “forzatura” per scopi elettorali di parte: “Per le crisi aziendali e per altre problematiche ambientali – ha spiegato – abbiamo sempre prima sviscerato il problema in commissione dando modo a tutti, anche a quelli non del territorio, di conoscere i particolari del problema. Poi ognuno ha votato secondo le proprio convinzioni in aula senza problemi e reticenze. Non ci stiamo a farci prendere in giro. Mi scuso con i rappresentanti del comitato di Santa Maria Rossa, ma non è un atto ostile nei loro confronti”. I rappresentanti del centrodestra hanno sottoscritto l’ordine del giorno dell’Idv e criticato la scelta del Pd. “Non si è mai visto nella storia politica dell’Umbria che il partito più numeroso della maggioranza lasci l’aula per far sciogliere il consiglio provinciale che si basa proprio sui numeri di questi eletti. Tutto questo per non dare un indirizzo politico su un progetto come la maxi-stalla di Santa Maria Rossa che potrebbe imbarazzare i rappresentanti Pd al comune di Perugina che hanno deciso di fare una variante al Prg a favore di un ente a loro vicino, mentre negano per l’impatto ambientale la richiesta anche minima di concessione per i cittadini normali che magari vogliono ristrutturare un’abitazione”: ha tuonato Bruno Biagiotti del Pdl. Il Senatore Franco Asciutti, dell’omonimo gruppo, ha spiegato la propria contrarietà al progetto “non perché siamo contrari al biogas ma perché quel territorio, antropizzato e di pregio, ha dei vincoli ambientali che devono essere rispettati. La nostra è una scelta politica che evidentemente il Pd per opportunità evita di dare”. Anche Piero Sorcini, capogruppo del Pdl, ha detto “no” al progetto: “Per ragione di convenienza politica si vuole mettere in una pianura di alto pregio urbano e dalla qualità della vita più che certificata una stalla con 900 bovini dotata di una centrale a biogas. Gli amministratori hanno bene ad incentivare la energie alternative ma allo stesso tempo devono trovare i siti adatti per realizzarli e non dove vuole qualcuno in nomi di interessi particolari”. Contrario al progetto anche il Prc di Luca Baldelli che ha comunque cercato di “tenere unita la maggioranza”: “Si può votare il testo che di fatto chiede al Presidente di impegnarsi su questo aspetto e poi sviscerare il problema in commissione”. Il Psi di Enrico Bastioli si è detto favorevole alla proposta del Pd. Dall’Udc invece è arrivata la richiesta di un consiglio provinciale per capire se c’è ancora una maggioranza di centrosinistra in aula. “Le divisione di oggi sono la riprova che qualcosa si è rotto”: ha spiegato Maurizio Ronconi. L’ordine del giorno, non ritirato dall’Idv, sarà discusso di nuovo nel prossimo consiglio di giovedì.
OI12432.NB