(Cittadino e Provincia – Perugia 6 luglio 2012) – La prima commissione consiliare permanente della Provincia di Perugia alla scoperta dei tesori dell’archeologia industriale nel nostro territorio. Si è svolta infatti ieri la visita alle miniere di Morgnano nello spoletino, un sito molto interessante per la ricostruzione di un lungo spaccato della nostra storia lavorativa, tra l’altro proprio qui ci fu una tragedia assimilabile a quella di Marcinelle: nel 1955 infatti 24 minatori persero la vita nei sotterranei per un’esplosione. Il primo appuntamento della giornata è stato al laboratorio di scienze della terra di Spoleto: la collezione geopalontologica, nata da un’idea del conte Toni nell’Ottocento, è ora sviluppata in laboratorio didattico. Erano presenti i commissari della prima commissione, in particolare gli spoletini Laura Zampa e Giampiero Panfili, Ugo Giannantoni, presidente del consorzio bonificazione umbra, Candia Marcucci, direttore dello stesso consorzio, il presidente dell’associazione Amici delle miniere e direttore del museo Bruno Mattioli e un ex minatore, Benigno Fabi, vera miniera storica vivente. “Siamo partiti da qua – ha spiegato il presidente della prima commissione della Provincia Massimiliano Capitani - per presentare una realtà tutta da sviluppare e da valorizzare, quella del territorio dal punto di vista del suo patrimonio geopaleontologico”. “Nello spoletino per esempio ci sono dei veri e propri tesori come questo museo e come quello che visiteremo delle miniere, da inserire in un circuito che possa valorizzare il grande materiale che abbiamo: tutto da creare un vero e proprio percorso minerario”. Mattioli ha poi fatto un interessante collegamento tra i monumenti del territorio e le cave, miniere di tesori sconosciuti, tra cui quelle della pietra caciolfa, usata da tantissimi scultori per le sue proprietà. L’architetto Patrizia Risoldi ha poi presentato un progetto per un possibile sviluppo di Morgnano, con la valorizzazione della Torre Orlando, punto di raccordo per tutta la miniera, una struttura una volta imponente che potrebbe ritornare tale. La visita alle miniere di Morgnano ha poi mostrato quello che è rimasto della Torre, costruzione sopra il pozzo minerario, che ora ospita il museo, con una collezione dell’umile e difficile lavoro dei minatori; caschi, lampade ad acetilene, strumenti di lavoro, buste paga, ci sono anche le foto dei funerali del ’55. nella stessa torre il consigliere regionale Gianfranco Chiacchieroni ha presentato la sua proposta di legge per la valorizzazione del patrimonio di archeologia industriale: “Da qui – ha spiegato – è stato generato tutto il lavoro del nostro boom industriale, infatti la lignite era il carburante di tutte le attività regionali, a partire dal ternano. Importante il discorso didattico: da qui si capisce dove andrà il mondo e le scelte che dobbiamo fare nel futuro. Questo scorcio di archeologia industriale ci insegna moltissimo”.
OI12428.MLF
(Cittadino e Provincia – Perugia 6 luglio 2012) – La prima commissione consiliare permanente della Provincia di Perugia alla scoperta dei tesori dell’archeologia industriale nel nostro territorio. Si è svolta infatti ieri la visita alle miniere di Morgnano nello spoletino, un sito molto interessante per la ricostruzione di un lungo spaccato della nostra storia lavorativa, tra l’altro proprio qui ci fu una tragedia assimilabile a quella di Marcinelle: nel 1955 infatti 24 minatori persero la vita nei sotterranei per un’esplosione. Il primo appuntamento della giornata è stato al laboratorio di scienze della terra di Spoleto: la collezione geopalontologica, nata da un’idea del conte Toni nell’Ottocento, è ora sviluppata in laboratorio didattico. Erano presenti i commissari della prima commissione, in particolare gli spoletini Laura Zampa e Giampiero Panfili, Ugo Giannantoni, presidente del consorzio bonificazione umbra, Candia Marcucci, direttore dello stesso consorzio, il presidente dell’associazione Amici delle miniere e direttore del museo Bruno Mattioli e un ex minatore, Benigno Fabi, vera miniera storica vivente. “Siamo partiti da qua – ha spiegato il presidente della prima commissione della Provincia Massimiliano Capitani - per presentare una realtà tutta da sviluppare e da valorizzare, quella del territorio dal punto di vista del suo patrimonio geopaleontologico”. “Nello spoletino per esempio ci sono dei veri e propri tesori come questo museo e come quello che visiteremo delle miniere, da inserire in un circuito che possa valorizzare il grande materiale che abbiamo: tutto da creare un vero e proprio percorso minerario”. Mattioli ha poi fatto un interessante collegamento tra i monumenti del territorio e le cave, miniere di tesori sconosciuti, tra cui quelle della pietra caciolfa, usata da tantissimi scultori per le sue proprietà. L’architetto Patrizia Risoldi ha poi presentato un progetto per un possibile sviluppo di Morgnano, con la valorizzazione della Torre Orlando, punto di raccordo per tutta la miniera, una struttura una volta imponente che potrebbe ritornare tale. La visita alle miniere di Morgnano ha poi mostrato quello che è rimasto della Torre, costruzione sopra il pozzo minerario, che ora ospita il museo, con una collezione dell’umile e difficile lavoro dei minatori; caschi, lampade ad acetilene, strumenti di lavoro, buste paga, ci sono anche le foto dei funerali del ’55. nella stessa torre il consigliere regionale Gianfranco Chiacchieroni ha presentato la sua proposta di legge per la valorizzazione del patrimonio di archeologia industriale: “Da qui – ha spiegato – è stato generato tutto il lavoro del nostro boom industriale, infatti la lignite era il carburante di tutte le attività regionali, a partire dal ternano. Importante il discorso didattico: da qui si capisce dove andrà il mondo e le scelte che dobbiamo fare nel futuro. Questo scorcio di archeologia industriale ci insegna moltissimo”.
OI12428.MLF