(Cittadino e Provincia) – Perugia 17 ottobre 2012 – “Intendo manifestare soddisfazione per la votazione in Consiglio provinciale di un documento unitario ( elaborato dal Presidente della I Commissione Capitani su un documento originario a firma mia e dei Consiglieri Granocchia e Fugnanesi ) – afferma in una nota il capogruppo del Prc in Consiglio Provinciale Luca Baldelli - sulla valorizzazione del tartufo come prodotto tipico . Quella che è e resta una specificità umbra, un prodotto conosciuto fin dai tempi più antichi e presente da sempre nella cucina e anche nella farmacopea, aspetta ancora la sua piena valorizzazione in una robusta e sinergica filiera anche a livello locale. Lodevoli le iniziative di alcuni territori : mostre, strade del tartufo, accordi su base locale, ma quello che manca e quello di cui c’è necessità è la creazione di una vera e propria filiera incentrata sul tartufo umbro come prodotto tipico, non confondibile né sostituibile con altri. Soprattutto, come ho detto in Consiglio, c’è bisogno di una netta presa di posizione delle Istituzioni e di una lotta spietata degli organi competenti , preposti a condurla, contro le sofisticazioni alimentari e le frodi di chi immette sul mercato, ad esempio, olio tartufato in realtà confezionato con procedimenti chimico – industriali dannosi per la salute dell’uomo : chi pratica queste forme delinquenziali va preso e punito esemplarmente , primo perché attenta alla salute della gente, secondo perché danneggia gli operatori economici onesti. Va al contempo difeso il principio della libera raccolta del tartufo, contro ogni volontà di alcuni ambienti economici di espandere in maniera abnorme le tartufaie private, impedendo a tanti amatori del settore di esercitare liberamente la loro passione. I tartufai sono anche sentinelle ambientali del territorio e per questo vanno rispettati e protetti. Vanno puniti esemplarmente coloro i quali asportano tartufi non giunti a maturazione ; per quanto riguarda poi i proprietari di tartufaie autorizzate, ferma restando la limitazione all’ulteriore espansione delle medesime, è anche giusto vigilare sulla corretta tabellazione delle stesse, aspetto che a volte lascia desiderare sul nostro territorio, ingenerando equivoci e contenziosi. La Regione raccolga ora la sollecitazione della Provincia e difenda il tartufo umbro, valorizzandolo adeguatamente con atti concreti e conseguenti”.
Gc12419.red
(Cittadino e Provincia) – Perugia 17 ottobre 2012 – “Intendo manifestare soddisfazione per la votazione in Consiglio provinciale di un documento unitario ( elaborato dal Presidente della I Commissione Capitani su un documento originario a firma mia e dei Consiglieri Granocchia e Fugnanesi ) – afferma in una nota il capogruppo del Prc in Consiglio Provinciale Luca Baldelli - sulla valorizzazione del tartufo come prodotto tipico . Quella che è e resta una specificità umbra, un prodotto conosciuto fin dai tempi più antichi e presente da sempre nella cucina e anche nella farmacopea, aspetta ancora la sua piena valorizzazione in una robusta e sinergica filiera anche a livello locale. Lodevoli le iniziative di alcuni territori : mostre, strade del tartufo, accordi su base locale, ma quello che manca e quello di cui c’è necessità è la creazione di una vera e propria filiera incentrata sul tartufo umbro come prodotto tipico, non confondibile né sostituibile con altri. Soprattutto, come ho detto in Consiglio, c’è bisogno di una netta presa di posizione delle Istituzioni e di una lotta spietata degli organi competenti , preposti a condurla, contro le sofisticazioni alimentari e le frodi di chi immette sul mercato, ad esempio, olio tartufato in realtà confezionato con procedimenti chimico – industriali dannosi per la salute dell’uomo : chi pratica queste forme delinquenziali va preso e punito esemplarmente , primo perché attenta alla salute della gente, secondo perché danneggia gli operatori economici onesti. Va al contempo difeso il principio della libera raccolta del tartufo, contro ogni volontà di alcuni ambienti economici di espandere in maniera abnorme le tartufaie private, impedendo a tanti amatori del settore di esercitare liberamente la loro passione. I tartufai sono anche sentinelle ambientali del territorio e per questo vanno rispettati e protetti. Vanno puniti esemplarmente coloro i quali asportano tartufi non giunti a maturazione ; per quanto riguarda poi i proprietari di tartufaie autorizzate, ferma restando la limitazione all’ulteriore espansione delle medesime, è anche giusto vigilare sulla corretta tabellazione delle stesse, aspetto che a volte lascia desiderare sul nostro territorio, ingenerando equivoci e contenziosi. La Regione raccolga ora la sollecitazione della Provincia e difenda il tartufo umbro, valorizzandolo adeguatamente con atti concreti e conseguenti”.
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