(Cittadino e Provincia – Perugia 19 ottobre 2012) – In consiglio provinciale è stato presentato un ordine del giorno del consigliere del Pd Massimiliano Capitani sulle azioni volte alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio tartuficolo naturale. “Consapevoli del fatto che il tartufo è una risorsa che può contribuire al consolidamento dell’economia delle aree montane e svantaggiate – ha spiegato Capitani – il consiglio provinciale, su proposta della prima commissione consiliare permanente, chiede alla Giunta che ci si attivi presso la Regione Umbria per aggiornare la normativa che disciplina la raccolta dei tartufi, inasprendo le sanzioni per coloro che violano le norme relative alla maturazione del prodotto e alla raccolta e di assimilare le tartufaie agli impianti di arboricoltura, in quanto anche le tartufaie vanno ad occupare terreni con destinazione agricola”. Capitani ha poi chiesto che nelle aree destinate alla coltivazione del tartufo si attui un opera di contenimento del cinghiale e che siano previsti degli incentivi ai proprietari dei terreni tartufigeni e ha concluso: “Va soprattutto tutelata la specificità del nostro tartufo, in quanto prodotto tipico del nostro territorio, non all’importazione di prodotti spacciati per il nobile tubero. La raccolta libera va tutelata: il tartufo è un bene pubblico, nelle aree dove non ci sia una tartufaia deve poter essere colto liberamente e nello stesso tempo vanno tutelate le tartufaie specializzate e censite”. Dello stesso parere il consigliere del Prc Luca Baldelli, che ha aggiunto: “Ci vuole una corretta tabellazione delle tartufaie e queste vanno tutelate, le norme vanno rispettate”. Con 19 voti favorevoli, nessun astenuto e nessuno contrario, l’ordine del giorno è stato approvato, dopo l’inserimento nel testo di una dicitura proposta dal consigliere di Umbria tricolore Giancarlo Carocci che così recita: “Il tartufo deve essere considerato ai fini della normativa europea sia prodotto coltivato che naturale”.
Gc12425.MLF
(Cittadino e Provincia – Perugia 19 ottobre 2012) – In consiglio provinciale è stato presentato un ordine del giorno del consigliere del Pd Massimiliano Capitani sulle azioni volte alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio tartuficolo naturale. “Consapevoli del fatto che il tartufo è una risorsa che può contribuire al consolidamento dell’economia delle aree montane e svantaggiate – ha spiegato Capitani – il consiglio provinciale, su proposta della prima commissione consiliare permanente, chiede alla Giunta che ci si attivi presso la Regione Umbria per aggiornare la normativa che disciplina la raccolta dei tartufi, inasprendo le sanzioni per coloro che violano le norme relative alla maturazione del prodotto e alla raccolta e di assimilare le tartufaie agli impianti di arboricoltura, in quanto anche le tartufaie vanno ad occupare terreni con destinazione agricola”. Capitani ha poi chiesto che nelle aree destinate alla coltivazione del tartufo si attui un opera di contenimento del cinghiale e che siano previsti degli incentivi ai proprietari dei terreni tartufigeni e ha concluso: “Va soprattutto tutelata la specificità del nostro tartufo, in quanto prodotto tipico del nostro territorio, non all’importazione di prodotti spacciati per il nobile tubero. La raccolta libera va tutelata: il tartufo è un bene pubblico, nelle aree dove non ci sia una tartufaia deve poter essere colto liberamente e nello stesso tempo vanno tutelate le tartufaie specializzate e censite”. Dello stesso parere il consigliere del Prc Luca Baldelli, che ha aggiunto: “Ci vuole una corretta tabellazione delle tartufaie e queste vanno tutelate, le norme vanno rispettate”. Con 19 voti favorevoli, nessun astenuto e nessuno contrario, l’ordine del giorno è stato approvato, dopo l’inserimento nel testo di una dicitura proposta dal consigliere di Umbria tricolore Giancarlo Carocci che così recita: “Il tartufo deve essere considerato ai fini della normativa europea sia prodotto coltivato che naturale”.
Gc12425.MLF