“Ad Assisi e Foligno due manifestazioni importanti che non possono essere ignorate”
(Cittadino e Provincia) Perugia 24 settembre ‘25 - Laura Servi la vicepresidente della Provincia di Perugia con delega alla pace e alla cooperazione internazionale, dopo la partecipazione al Corteo da Piazza XX Settembre a Foligno a sostegno della Palestina, volto a esprimere un messaggio semplice e importantissimo come: “Restiamo umani”, ha voluto rimarcare alcuni concetti chiave sulla questione legata alla pace in Medio Oriente.
“Oltre mille persone si sono ritrovate nel cuore della città di Foligno per gridare il pieno e incondizionato sostegno alla popolazione di Gaza. L’Ente Provincia vuole collocarsi dalla parte del dialogo, della cooperazione, della democrazia e della pace dal basso. La pace non è un concetto astratto – ha ricordato Servi - ma una scelta politica concreta che si manifesta attraverso la richiesta di fermare questa escalation militare e la folle corsa al riarmo. Anche domenica 21 settembre alla XVIII edizione del “Festival internazionale per la pace” ad Assisi proprio nella Giornata internazionale della Pace la vicepresidente Servi ha voluto ribadire che senza pace non c’è futuro, non c’è giustizia sociale, non c’è sviluppo sostenibile.
Dobbiamo continuare con il nostro impegno per chiedere più investimenti in cooperazione internazionale e per la centralità della diplomazia per risolvere i conflitti. Si è passato troppo tempo a disquisire sull'opportunità o meno di usare la parola genocidio viste la sentenze della Corte Internazionale di Giustizia e della Commissione di Giustizia dell'ONU. Si tratta di genocidio.
Quello che resta evidente e inconfutabile – conclude Servi - è l'assenza del Governo Italiano e dell'Europa negli aiuti infatti a portare soccorsi alimentari e medicinali a Gaza sono i volontari della Global Sumud Flotilla, che stanno mettendo a rischio la loro stessa vita. E’ compito di tutte e tutti promuovere la pace ed il dialogo rifiutando le politiche per il riarmo. Trovo inoltre “inaccettabile” dover ascoltare addirittura chi chiede di definire un bambino”.
pace25010.DB
(Cittadino e Provincia) Perugia 24 settembre ‘25 - Laura Servi la vicepresidente della Provincia di Perugia con delega alla pace e alla cooperazione internazionale, dopo la partecipazione al Corteo da Piazza XX Settembre a Foligno a sostegno della Palestina, volto a esprimere un messaggio semplice e importantissimo come: “Restiamo umani”, ha voluto rimarcare alcuni concetti chiave sulla questione legata alla pace in Medio Oriente.
“Oltre mille persone si sono ritrovate nel cuore della città di Foligno per gridare il pieno e incondizionato sostegno alla popolazione di Gaza. L’Ente Provincia vuole collocarsi dalla parte del dialogo, della cooperazione, della democrazia e della pace dal basso. La pace non è un concetto astratto – ha ricordato Servi - ma una scelta politica concreta che si manifesta attraverso la richiesta di fermare questa escalation militare e la folle corsa al riarmo. Anche domenica 21 settembre alla XVIII edizione del “Festival internazionale per la pace” ad Assisi proprio nella Giornata internazionale della Pace la vicepresidente Servi ha voluto ribadire che senza pace non c’è futuro, non c’è giustizia sociale, non c’è sviluppo sostenibile.
Dobbiamo continuare con il nostro impegno per chiedere più investimenti in cooperazione internazionale e per la centralità della diplomazia per risolvere i conflitti. Si è passato troppo tempo a disquisire sull'opportunità o meno di usare la parola genocidio viste la sentenze della Corte Internazionale di Giustizia e della Commissione di Giustizia dell'ONU. Si tratta di genocidio.
Quello che resta evidente e inconfutabile – conclude Servi - è l'assenza del Governo Italiano e dell'Europa negli aiuti infatti a portare soccorsi alimentari e medicinali a Gaza sono i volontari della Global Sumud Flotilla, che stanno mettendo a rischio la loro stessa vita. E’ compito di tutte e tutti promuovere la pace ed il dialogo rifiutando le politiche per il riarmo. Trovo inoltre “inaccettabile” dover ascoltare addirittura chi chiede di definire un bambino”.
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