Il Rispetto nelle relazioni: Obiettivo Parità di genere
Conclusione del Progetto rivolto agli studenti delle Scuole superiori della provincia di Perugia - 25 marzo 2025

Il progetto, il primo voluto dalla Consigliera di Parità Elena Bistocchi, era stato presentato nella Sala del Consiglio provinciale il 25 novembre 2024, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
In questo lasso di tempo gli studenti coinvolti degli Istituti “Bernardino di Betto” e “Giordano Bruno” di Perugia, coadiuvati da docenti ed esperti, hanno lavorato sui temi del rispetto nelle relazioni e la decostruzione degli stereotipi di genere e sul linguaggio di genere, proponendo elaborati, scritti multimediali, riflessioni su testi letterari e dando spazio alla propria creatività.
“E’ il primo progetto – ha spiegato Bistocchi - a cui come Consigliera di Parità mi sono dedicata. Abbiamo tenuto incontri con i docenti e lavorato insieme con le scuole. L’idea nasce dalla possibilità di dare agli studenti strumenti per de-costruire stereotipi, costruire relazioni su rispetto, parità e reciprocità. Importanti contributi sono arrivati anche dagli esperti coinvolti nel progetto”.

“La Provincia di Perugia ha immediatamente accolto l’idea giunta dalla Consigliera di Parità – ha sostenuto la Consigliera provinciale con delega alle pari opportunità Francesca Pasquino - ed è sempre stata al suo fianco. Il progetto è incentrato su quelli che sono i temi di partenza delle politiche di parità di genere: rispetto delle relazioni e decostruzione degli stereotipi di genere. Questi temi vi accompagnino in tutto il cammino – ha poi augurato ai giovani presenti - perché sono i primi passi per il raggiungimento dell’uguaglianza di genere. La Provincia ha sempre investito sulla parità di genere accanto ai giovani, ritenendo fondamentale che i primi interlocutori siano proprio le nuove generazioni. Dobbiamo creare le condizioni affinché le scelte siano veramente libere”.
“Scuola e insegnanti hanno un ruolo cruciale – hanno detto i docenti nell’introdurre la presentazione dei diversi elaborati - perché è a scuola che si formano le basi del pensiero critico e la capacità di relazionarsi con gli altri. Ma il cambiamento non può avvenire solo a scuola: serve un impegno collettivo”.

All'iniziativa hanno partecipato anche i tre professionisti, esperti nelle politiche di genere, che hanno coadiuvato gli Istituti nell'analizzare e approfondire i diversi percorsi progettuali scelti.
Per Rosella De Leonibus, psicologa-psicoterapeuta, i lavori realizzati dalle due scuole sono stati commoventi, toccanti, profondi e hanno utilizzato un linguaggio forte e potente. “Rispetto e riguardo hanno in comune la parola ‘sguardo’ – ha poi spiegato -. Se non ti vedo non esisti, e se non esisti non sei una persona, ma un mezzo, un oggetto. Va rispettata – ha esortato - ogni manifestazione di sesso, corpo, modo di amare conforme o no, progetto di vita, modo di esprimersi, ogni condizione sociale e culturale”.
Profonda gratitudine per aver potuto partecipare al progetto è stata espressa dall’antropologa Roberta Pompili. “I vostri lavori – ha riflettuto – sono frutto della libertà di espressione e di parola, la stessa che oggi purtroppo nel mondo che ci circonda è sotto attacco. C’è una violenza incredibile su cui occorre interrogarci. Voi avete i germi della democrazia dentro di voi”.
“Ho molto apprezzato le vostre ricerche – ha infine commentato l’antropologo Andrea Ravenda - Vi invito tuttavia a uscire dalle statistiche e a fare delle indagini qualitative, a fare indagini sulle relazioni della quotidianità, perché lo stereotipo anche quando non è conclamato, agisce in profondità. Il vostro tempo non è il futuro, ma il presente: è necessario che voi vi agitiate e esercitiate sempre lo spirito critico”.
Di opere meravigliose ha parlato Bistocchi in chiusura di giornata, congedando i giovani presenti con la frase: “L’unica fedeltà che abbia un senso è quella a se stessi”.