Guasticchi "Trasmettere il monito del XX giugno perché il sacrificio possa essere redento in una prospettiva moderna di pace"
(Cittadino e Provincia – Perugia, 20 giugno ’11) – “È con la Provincia dell'Umbria che Perugia, la città capoluogo, ha acquisito titoli e meriti di grande centro moderno della vita nazionale. Per arrivare a tanto, la città ha vissuto momenti di spiccato eroismo e, soprattutto nei decenni della maturazione dell'impulso risorgimentale, ha conosciuto episodi e pagine di estrema drammaticità”. L’affermazione è del Presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi. “L'eroismo e la tragedia delle classi – prosegue il Presidente - che hanno fatto il Risorgimento umbro – borghesia e popolo, intellettuali e artigiani – si sono riunificati nei fatti del XX Giugno 1859, hanno vissuto in quelle ore, in quelle stragi, in quel dolore, in quella ferita inflitta a Perugia e ai suoi borghi – primo fra tutti quello ruotante intorno all'abbazia di San Pietro – il momento più negativo, quasi il preludio di una sconfitta definitiva. Invece proprio da lì, dalle vite spezzate con barbarie e ferocia nella giornata del XX Giugno 1859, avrebbe ripreso impulso l'onda risorgimentale che, immettendosi nella tendenza ormai in atto alla conquista dell'Italia centrale, si sarebbe depositata sulla sponda accogliente del settembre 1860. A dicembre di quell'anno sarebbe nata la Provincia dell'Umbria e Perugia avrebbe finalmente trovato la degna collocazione nello Stato unitario, capoluogo di un territorio vastissimo e decisivo per il futuro sviluppo della questiona romana. Ecco, dunque, l'anello del XX Giugno, senza il cui lavacro di sangue non riusciremmo a capire fino in fondo la storia del nostro territorio, sia quella passata sia quella che dal 1861 a oggi ha cercato di dare una fisionomia e un'identità all'Umbria tutta intera. Proprio, perciò, rifacendomi al significato storico in senso proprio della giornata perugina del XX Giugno 1859, posso affermare che non solo Perugia, ma tutta la moderna coscienza dell'Umbria, della Regione e delle sue Province, traggono dalla resistenza e dal sacrificio del popolo del capoluogo umbro il motivo fondamentale del loro coesistere nell'unità nazionale”. “Dal XX Giugno 1859 – conclude il Presidente - tutti i nostri antenati e noi stessi abbiamo appreso la lezione della libertà, il dovere di sacrificare tutto agli ideali, il monito a non desistere, a riprendere la rotta e a ricostruire ciò che ci può essere stato tolto con la violenza. È nostro dovere trasmettere ai nostri figli il monito del XX Giugno, perché il sacrificio possa essere redento finalmente e per sempre in una prospettiva moderna di pace”.
OI11411.GC/PORT.GG
(Cittadino e Provincia – Perugia, 20 giugno ’11) – “È con la Provincia dell'Umbria che Perugia, la città capoluogo, ha acquisito titoli e meriti di grande centro moderno della vita nazionale. Per arrivare a tanto, la città ha vissuto momenti di spiccato eroismo e, soprattutto nei decenni della maturazione dell'impulso risorgimentale, ha conosciuto episodi e pagine di estrema drammaticità”. L’affermazione è del Presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi. “L'eroismo e la tragedia delle classi – prosegue il Presidente - che hanno fatto il Risorgimento umbro – borghesia e popolo, intellettuali e artigiani – si sono riunificati nei fatti del XX Giugno 1859, hanno vissuto in quelle ore, in quelle stragi, in quel dolore, in quella ferita inflitta a Perugia e ai suoi borghi – primo fra tutti quello ruotante intorno all'abbazia di San Pietro – il momento più negativo, quasi il preludio di una sconfitta definitiva. Invece proprio da lì, dalle vite spezzate con barbarie e ferocia nella giornata del XX Giugno 1859, avrebbe ripreso impulso l'onda risorgimentale che, immettendosi nella tendenza ormai in atto alla conquista dell'Italia centrale, si sarebbe depositata sulla sponda accogliente del settembre 1860. A dicembre di quell'anno sarebbe nata la Provincia dell'Umbria e Perugia avrebbe finalmente trovato la degna collocazione nello Stato unitario, capoluogo di un territorio vastissimo e decisivo per il futuro sviluppo della questiona romana. Ecco, dunque, l'anello del XX Giugno, senza il cui lavacro di sangue non riusciremmo a capire fino in fondo la storia del nostro territorio, sia quella passata sia quella che dal 1861 a oggi ha cercato di dare una fisionomia e un'identità all'Umbria tutta intera. Proprio, perciò, rifacendomi al significato storico in senso proprio della giornata perugina del XX Giugno 1859, posso affermare che non solo Perugia, ma tutta la moderna coscienza dell'Umbria, della Regione e delle sue Province, traggono dalla resistenza e dal sacrificio del popolo del capoluogo umbro il motivo fondamentale del loro coesistere nell'unità nazionale”. “Dal XX Giugno 1859 – conclude il Presidente - tutti i nostri antenati e noi stessi abbiamo appreso la lezione della libertà, il dovere di sacrificare tutto agli ideali, il monito a non desistere, a riprendere la rotta e a ricostruire ciò che ci può essere stato tolto con la violenza. È nostro dovere trasmettere ai nostri figli il monito del XX Giugno, perché il sacrificio possa essere redento finalmente e per sempre in una prospettiva moderna di pace”.
OI11411.GC/PORT.GG