Guasticchi "Nei 'fatti del 20 Giugno' c'è una coralitàdi sentimenti e di valori nei quali ancora oggi riconosciamo il vanto della cittàdi Perugia"
(Cittadino e Provincia - Perugia, 20 giugno ’12) – “Se una giornata più delle altre ha fatto capire agli uomini del Risorgimento che Perugia sarebbe diventata, in un tempo non lontano, la capitale di un territorio capace di riscattarsi nella modernità di uno Stato nazionale, quella giornata è senz’altro il 20 Giugno 1859. I “fatti di Perugia” divennero ben presto noti oltre i confini italiani, anzi se ne ebbe la notizia più oltre Europa che sul vecchio continente. E fecero scalpore, per la violenza quasi barbarica che testimoni non di parte poterono ricostruire, sottoscrivere, denunciare”. E’ l’affermazione del presidente della provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi in occasione della ricorrenza del XX Giugno. “Quel giorno, però, Perugia, riuscì – sottolinea Guasticchi - a sentire di non essere più una vecchia città medievale e di poter uscire dal suo bozzolo ottocentesco. Riscoprì, attraverso il dramma di un suo borgo, di essere formata, dentro le sue mura, da nuclei vivi di popolazione, che sapevano per loro conto di dovere e potere progredire, forse anche senza l’insegnamento e l’esempio degli uomini del Risorgimento. Questi, del resto, proprio dalla prova data il 20 Giugno 1859 dal popolo di Perugia, capirono che la loro azione di uomini illuminati non sarebbe stata continua e vincente se non avesse avuto l’umiltà di ascoltare la voce degli artigiani dei borghi, coglierne il temperamento, promuoverne il protagonismo sociale, farne emergere il potenziale culturale represso da un ordinamento delle città ormai fuori tempo. I “fatti del 20 Giugno” divennero ben presto coscienza cittadina di tutti i borghi di Perugia, fecero di Perugia una città e di questa città il capoluogo di quel territorio provinciale che avrebbe avuto giustificazione e senso proprio dall’essere, o dal cercare di essere, la sintesi di tutti i borghi di tutte le città dell’Umbria”. “C’è – aggiunge il presidente - nei “fatti del 20 Giugno”, una coralità di sentimenti e di valori nei quali ancora oggi riconosciamo il vanto della città di Perugia e salutiamo la forza di un movimento di riscossa che ha avuto estensione risorgimentale in ogni piccolo, grande centro del territorio provinciale.
Oi12381.GC/PORT.GG
(Cittadino e Provincia - Perugia, 20 giugno ’12) – “Se una giornata più delle altre ha fatto capire agli uomini del Risorgimento che Perugia sarebbe diventata, in un tempo non lontano, la capitale di un territorio capace di riscattarsi nella modernità di uno Stato nazionale, quella giornata è senz’altro il 20 Giugno 1859. I “fatti di Perugia” divennero ben presto noti oltre i confini italiani, anzi se ne ebbe la notizia più oltre Europa che sul vecchio continente. E fecero scalpore, per la violenza quasi barbarica che testimoni non di parte poterono ricostruire, sottoscrivere, denunciare”. E’ l’affermazione del presidente della provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi in occasione della ricorrenza del XX Giugno. “Quel giorno, però, Perugia, riuscì – sottolinea Guasticchi - a sentire di non essere più una vecchia città medievale e di poter uscire dal suo bozzolo ottocentesco. Riscoprì, attraverso il dramma di un suo borgo, di essere formata, dentro le sue mura, da nuclei vivi di popolazione, che sapevano per loro conto di dovere e potere progredire, forse anche senza l’insegnamento e l’esempio degli uomini del Risorgimento. Questi, del resto, proprio dalla prova data il 20 Giugno 1859 dal popolo di Perugia, capirono che la loro azione di uomini illuminati non sarebbe stata continua e vincente se non avesse avuto l’umiltà di ascoltare la voce degli artigiani dei borghi, coglierne il temperamento, promuoverne il protagonismo sociale, farne emergere il potenziale culturale represso da un ordinamento delle città ormai fuori tempo. I “fatti del 20 Giugno” divennero ben presto coscienza cittadina di tutti i borghi di Perugia, fecero di Perugia una città e di questa città il capoluogo di quel territorio provinciale che avrebbe avuto giustificazione e senso proprio dall’essere, o dal cercare di essere, la sintesi di tutti i borghi di tutte le città dell’Umbria”. “C’è – aggiunge il presidente - nei “fatti del 20 Giugno”, una coralità di sentimenti e di valori nei quali ancora oggi riconosciamo il vanto della città di Perugia e salutiamo la forza di un movimento di riscossa che ha avuto estensione risorgimentale in ogni piccolo, grande centro del territorio provinciale.
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