Guasticchi e Polli "Con la spending review attuale a rischio funzioni e servizi a territori e cittadini"
(Cittadino e Provincia) Perugia 13 luglio ’12 – I paesi occidentali lottano contro la crisi mentre nel sud del mondo si lotta per sopravvivere alla desertificazione cercando di continuare a vivere nelle proprie terre. Così fa il popolo del Wadabè in Nigeria che oggi lancia il suo grido di aiuto attraverso i suoi rappresentati in visita alla sede di Piazza Italia e ricevuti dall’assessore Stefano Feligioni e dalla consigliera Laura Zampa. Questo popolo abita nel sud del Sahara nel Niger (tra i paesi più poveri del mondo) ma nessuno sa da dove provengono, molto probabilmente i loro passi si muovono lontano, nel tempo e nello spazio: si parla di Mesopotamia, addirittura. Da anni l’associazione Assolint (info 075.44643, assolint@yahoo.it) li sta aiutando a costruire un pozzo nel deserto, a mettere in piedi una scuola per parecchi bambini. Ma in questi anni gli sconvolgimenti climatici accelerati, causati soprattutto dall'inquinamento dell'aria e dall'effetto serra creato dal nostro mondo di benessere e spreco, sembrano amplificati nell'area saheliana, dove gli ultimi pastori nomadi del pianeta che vivono serenamente con le loro mandrie di mucche. L'anno scorso sono morte le loro mandrie di mucche ed anche molte persone hanno perso la vita per sete, fame, stenti e malattie. Generalmente la stagione della fame inizia verso aprile - maggio e dura fino all' arrivo delle piogge a fine agosto. Servono oggi, visto che le mandrie di mucche sono morte, fondi per l'acquisto di cammelli e di asini. Gli asini sono importanti come mezzo di trasporto mentre capre e pecore sono animali resistenti che possono salvare dalla fame. “Il mondo occidentale – ha affermato Feligioni - deve assolutamente fare qualcosa per voi da parte nostra ci impegneremo a trovare fondi per lavorare a questo progetto di acquisto di capre, asini e soprattutto per la costruzione di pozzi che permettano la sopravvivenza di questa popolazione”. “Con l’assessore Donatella Porzi – ha spiegato Zampa - stiamo pensando per portare questo progetto all’interno delle scuole per far capire ai ragazzi la cultura e civiltà di un popolo che lotta per rimanere nel proprio territorio. Il vostro senso dell’accoglienza e solidarietà, nei confronti della popolazioni limitrofe, adesso in guerra come il Mali, vi rende un popolo ancora più straordinario”. I Wadabe sono sicuramente gli esseri più semplici del pianeta, la loro cultura è la cultura del rispetto: per le donne, per gli anziani, per l'universo intero. Ci chiedono solo di poter sopravvivere come hanno sempre fatto, in quella terra arida e spinosa che è la terra dei loro avi, pacificamente, mettendo tutto in comune, liberi come gli uccelli del cielo, immersi nel mistero sacro dell'esistenza.
Ast12037.DB
(Cittadino e Provincia) Perugia 13 luglio ’12 – I paesi occidentali lottano contro la crisi mentre nel sud del mondo si lotta per sopravvivere alla desertificazione cercando di continuare a vivere nelle proprie terre. Così fa il popolo del Wadabè in Nigeria che oggi lancia il suo grido di aiuto attraverso i suoi rappresentati in visita alla sede di Piazza Italia e ricevuti dall’assessore Stefano Feligioni e dalla consigliera Laura Zampa. Questo popolo abita nel sud del Sahara nel Niger (tra i paesi più poveri del mondo) ma nessuno sa da dove provengono, molto probabilmente i loro passi si muovono lontano, nel tempo e nello spazio: si parla di Mesopotamia, addirittura. Da anni l’associazione Assolint (info 075.44643, assolint@yahoo.it) li sta aiutando a costruire un pozzo nel deserto, a mettere in piedi una scuola per parecchi bambini. Ma in questi anni gli sconvolgimenti climatici accelerati, causati soprattutto dall'inquinamento dell'aria e dall'effetto serra creato dal nostro mondo di benessere e spreco, sembrano amplificati nell'area saheliana, dove gli ultimi pastori nomadi del pianeta che vivono serenamente con le loro mandrie di mucche. L'anno scorso sono morte le loro mandrie di mucche ed anche molte persone hanno perso la vita per sete, fame, stenti e malattie. Generalmente la stagione della fame inizia verso aprile - maggio e dura fino all' arrivo delle piogge a fine agosto. Servono oggi, visto che le mandrie di mucche sono morte, fondi per l'acquisto di cammelli e di asini. Gli asini sono importanti come mezzo di trasporto mentre capre e pecore sono animali resistenti che possono salvare dalla fame. “Il mondo occidentale – ha affermato Feligioni - deve assolutamente fare qualcosa per voi da parte nostra ci impegneremo a trovare fondi per lavorare a questo progetto di acquisto di capre, asini e soprattutto per la costruzione di pozzi che permettano la sopravvivenza di questa popolazione”. “Con l’assessore Donatella Porzi – ha spiegato Zampa - stiamo pensando per portare questo progetto all’interno delle scuole per far capire ai ragazzi la cultura e civiltà di un popolo che lotta per rimanere nel proprio territorio. Il vostro senso dell’accoglienza e solidarietà, nei confronti della popolazioni limitrofe, adesso in guerra come il Mali, vi rende un popolo ancora più straordinario”. I Wadabe sono sicuramente gli esseri più semplici del pianeta, la loro cultura è la cultura del rispetto: per le donne, per gli anziani, per l'universo intero. Ci chiedono solo di poter sopravvivere come hanno sempre fatto, in quella terra arida e spinosa che è la terra dei loro avi, pacificamente, mettendo tutto in comune, liberi come gli uccelli del cielo, immersi nel mistero sacro dell'esistenza.
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