Consigliera Pasquino: "Agire sulle radici culturali, sociali e strutturali del fenomeno"
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 11 dicembre ‘25 - Nell’Aula Magna del Dipartimento di Filosofia, Scienze Sociali, Umane e della Formazione dell’Università di Perugia, si è svolto un importante confronto dedicato alla prevenzione e al contrasto della violenza di genere.
Un appuntamento che ha visto insieme istituzioni, mondo accademico, professionisti della salute mentale, forze dell’ordine e associazioni, impegnati in un lavoro comune.
Coordinato da Federico De Salvo, responsabile scientifico dell’Associazione Libertas Margot, l’evento ha riunito figure espressione di ambiti diversi, ma ugualmente chiamati a svolgere il proprio compiti nel contrasto al fenomeno.
Si è parlato di prevenzione che ancora manca, di uomini da coinvolgere per spezzare il ciclo della violenza, di psicologia, economia, di strumenti fragili e storie che fanno ancora male, di una violenza che attraversa ogni classe sociale, spesso invisibile finché non è troppo tardi.
Ha preso parte al confronto anche la consigliera provinciale delegata alle pari opportunità Francesca Pasquino: “La rete è fondamentale per quella che è una piaga della nostra società – ha sostenuto -. In una epoca in cui le sfide sociali ed economiche sono sempre più complesse è essenziale che, indipendentemente dai ruoli, tutti ci impegniamo per abbattere le barriere di genere. Una lotta da sposare non solo sotto il profilo giuridico; deve essere una battaglia culturale che ci veda tutti uniti. I diritti delle donne sono una responsabilità di tutto il genere umano; il rafforzamento del potere di azione delle donne significa il progresso di tutta l’umanità. E’ fondamentale agire sul piano dell’educazione (che sia inclusiva, laica, scientifica e soprattutto relazionale) e della formazione, che deve riguardare tutti gli operatori, le famiglie e naturalmente gli uomini. Per contrastare efficacemente la violenza di genere non è sufficiente agire dopo il danno. La prevenzione è il fulcro di una strategia duratura che deve agire sulle radici culturali, sociali e strutturali del fenomeno”.
“In quell’aula ha prevalso soprattutto la forza del “noi” – commentano i promotori dell’incontro -. Professionisti, istituzioni, studenti, associazioni: tutti diversi, tutti necessari. Da questo incontro non nasce solo un confronto. Nasce una rete vera. Un impegno condiviso. Un cammino che continua”.
OI25145.ET
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 11 dicembre ‘25 - Nell’Aula Magna del Dipartimento di Filosofia, Scienze Sociali, Umane e della Formazione dell’Università di Perugia, si è svolto un importante confronto dedicato alla prevenzione e al contrasto della violenza di genere.
Un appuntamento che ha visto insieme istituzioni, mondo accademico, professionisti della salute mentale, forze dell’ordine e associazioni, impegnati in un lavoro comune.
Coordinato da Federico De Salvo, responsabile scientifico dell’Associazione Libertas Margot, l’evento ha riunito figure espressione di ambiti diversi, ma ugualmente chiamati a svolgere il proprio compiti nel contrasto al fenomeno.
Si è parlato di prevenzione che ancora manca, di uomini da coinvolgere per spezzare il ciclo della violenza, di psicologia, economia, di strumenti fragili e storie che fanno ancora male, di una violenza che attraversa ogni classe sociale, spesso invisibile finché non è troppo tardi.
Ha preso parte al confronto anche la consigliera provinciale delegata alle pari opportunità Francesca Pasquino: “La rete è fondamentale per quella che è una piaga della nostra società – ha sostenuto -. In una epoca in cui le sfide sociali ed economiche sono sempre più complesse è essenziale che, indipendentemente dai ruoli, tutti ci impegniamo per abbattere le barriere di genere. Una lotta da sposare non solo sotto il profilo giuridico; deve essere una battaglia culturale che ci veda tutti uniti. I diritti delle donne sono una responsabilità di tutto il genere umano; il rafforzamento del potere di azione delle donne significa il progresso di tutta l’umanità. E’ fondamentale agire sul piano dell’educazione (che sia inclusiva, laica, scientifica e soprattutto relazionale) e della formazione, che deve riguardare tutti gli operatori, le famiglie e naturalmente gli uomini. Per contrastare efficacemente la violenza di genere non è sufficiente agire dopo il danno. La prevenzione è il fulcro di una strategia duratura che deve agire sulle radici culturali, sociali e strutturali del fenomeno”.
“In quell’aula ha prevalso soprattutto la forza del “noi” – commentano i promotori dell’incontro -. Professionisti, istituzioni, studenti, associazioni: tutti diversi, tutti necessari. Da questo incontro non nasce solo un confronto. Nasce una rete vera. Un impegno condiviso. Un cammino che continua”.
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